Calcio sotto sospetto: Lars Steinhöfel critica la mascolinità tossica
Lars Steinhöfel critica la mascolinità tossica nel calcio e chiede maggiore sostegno al calcio femminile.

Calcio sotto sospetto: Lars Steinhöfel critica la mascolinità tossica
L'attore Lars Steinhöfel in una recente intervista ha parlato apertamente dei problemi strutturali del calcio. Ha descritto lo sport come “tossicamente maschile” e ha sottolineato che questo è uno dei motivi principali per cui il calcio femminile riceve ancora meno riconoscimento rispetto a quello maschile. “Gli uomini non vogliono che le donne ricevano più risorse finanziarie”, dice Steinhöfel e considera ingiusta questa disuguaglianza. Sebbene personalmente non abbia molto interesse per il calcio, tende a sostenere il calcio femminile. Giornale di Bietigheim riporta le sue opinioni.
Questo discorso sulla mascolinità tossica nello sport è integrato dagli eventi attuali che circondano Dani Alves. L'ex stella del calcio è stata condannata a quattro anni e mezzo di prigione per stupro nel febbraio di quest'anno. Nonostante la gravità delle accuse, ci sono ancora notizie secondo cui il padre di Neymar sarebbe disposto a pagare ad Alves una cauzione di 1 milione di euro. Tuttavia, lo stesso Neymar ha annunciato che non pagherà la caparra per evitare critiche, il che sta portando a uno sguardo critico sull'etichetta nel calcio taz.de.
Implicazioni sociali
La discussione su Dani Alves non è isolata. Il calcio ha visto numerosi altri casi di giocatori famosi accusati di violenza sessuale, il che non fa altro che rafforzare le domande sulla mascolinità e sulle strutture di potere nello sport. Benjamin Mendy è stato recentemente assolto dopo essere stato accusato di violenza sessuale da parte di 13 donne, e Robinho, condannato per stupro di gruppo, continua a scontare la pena in Brasile. Anche Jérôme Boateng è nel mirino mentre il suo processo d'appello per accuse di violenza inizierà il 14 giugno.
Tutti questi incidenti evidenziano le norme culturali all’interno del calcio e quanto la mascolinità tossica sia profondamente radicata nello sport. Anche Dani Alves, che ha oltre 36 milioni di follower su Instagram, ha trovato sostegno in una parte del suo pubblico che ha accolto con favore il suo possibile rilascio, mentre la donna che lo accusava è apparsa in tribunale dietro uno schermo per la privacy, illustrando la portata della pressione a cui sono sottoposte le vittime.