Wadephul avverte: il conflitto doganale con gli USA potrebbe mettere in pericolo l'Europa!
Il ministro degli Esteri federale Wadephul mette in guardia dalle conseguenze negative di un conflitto doganale con gli USA, sottolinea la tutela dei mercati europei e la necessità di negoziati.

Wadephul avverte: il conflitto doganale con gli USA potrebbe mettere in pericolo l'Europa!
Nel bel mezzo dell’imminente controversia doganale con gli Stati Uniti, il ministro degli Esteri federale Johann Wadephul (CDU) ha urgentemente avvertito che tali conflitti commerciali non vanno a vantaggio di nessuno. In una conferenza stampa con il ministro degli Esteri indiano Subrahmanyam Jaishankar, Wadephul ha sottolineato che l’imposizione di tariffe danneggerebbe lo sviluppo economico sia degli Stati Uniti che dell’UE. La reazione alle misure annunciate spetta ora alla Commissione europea, che ha il pieno appoggio della Germania per garantire l'accesso al mercato americano. L'obiettivo è difendere il mercato europeo e mostrare persuasività nelle trattative con Washington. Questo chiarimento arriva in un momento in cui il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato tariffe punitive fino al 50% su alcuni beni provenienti dall’UE.
Trump ha dato l’annuncio tramite il suo canale online Truth Social, con l’entrata in vigore delle tariffe a partire dal 1° giugno 2025. Ha anche espresso preoccupazione per il fatto che i negoziati in corso con l’Europa non produrranno risultati. La situazione è tesa perché sullo sfondo c’è la regolamentazione tariffaria del 25% sulle importazioni di acciaio e alluminio negli USA, introdotta nel marzo 2025. Questa misura ha portato ad una rapida risposta da parte dell’UE, che ha annunciato contromisure. Questi entreranno in vigore il 1 aprile 2025 e imporranno tariffe fino al 50% su prodotti americani come il bourbon whisky e il burro di arachidi.
Conseguenze per l’economia europea
L’UE è pronta a rispondere alle tariffe statunitensi e prevede di imporre controtariffe su ulteriori importazioni, in particolare prodotti agricoli e industriali, nel mese di aprile. La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha avvertito che tali misure potrebbero portare ad un aumento dei prezzi, problemi nelle catene di approvvigionamento e possibili perdite di posti di lavoro. Tuttavia, l’Istituto per l’Economia Mondiale (IfW) stima che l’impatto dei dazi sull’economia europea sarà minimo, con un calo del PIL di appena lo 0,02%. Il vero impatto dipende in gran parte dalla domanda e dalla disponibilità di prodotti alternativi.
Le attuali dinamiche commerciali riflettono una tendenza più ampia: il calo globale delle tariffe a partire dagli anni ’50 viene sempre più contrastato da misure protezionistiche da parte di altri paesi. Jürgen Matthes dell'Istituto tedesco per l'economia sottolinea che a partire dalla crisi finanziaria del 2008/2009 si è osservato un aumento del protezionismo. In precedenza gli Stati Uniti erano visti come pionieri del libero scambio, ma sotto Trump questo corso è stato bruscamente cambiato. Storicamente, le tariffe non solo hanno protetto il mercato interno, ma hanno anche generato entrate per gli Stati.
Relazioni commerciali globali e possibili impatti
In un contesto globale, va notato che le tariffe sono uno strumento regolare della politica commerciale. Sebbene l’Accordo generale sulle tariffe doganali e sul commercio (GATT) e il suo successore, l’Organizzazione mondiale del commercio (OMC), abbiano promosso la riduzione delle tariffe, le tariffe sono ancora utilizzate come mezzo di pressione nei negoziati politici. Sebbene Trump stia utilizzando i dazi come strumento strategico per esercitare pressioni su altri paesi, si teme che ciò possa portare a una guerra commerciale a tutto campo.
Un esempio di tensione internazionale è l'annuncio del Canada di tariffe sui prodotti statunitensi per un valore di 29,8 miliardi di dollari canadesi. La Cina, dal canto suo, ha risposto annunciando che avrebbe adottato “tutte le misure necessarie” per proteggere i propri interessi dai dazi statunitensi. La situazione resta tesa e resta da vedere come si svilupperanno le relazioni commerciali tra gli attori interessati.
La tensione tra tariffe e libero scambio non colpisce solo aziende e consumatori, ma ha anche conseguenze economiche di vasta portata. Gli economisti avvertono che l’aumento delle tariffe potrebbe aumentare i prezzi per i consumatori e interrompere la complessità delle catene di approvvigionamento internazionali. I futuri negoziati tra la Commissione Europea e gli USA, si spera, potrebbero decidere se si raggiungerà un'escalation o un accordo nella situazione doganale.