Babis trionfa in Repubblica Ceca: fine alle consegne di armi?
Andrej Babis vince le elezioni parlamentari ceche del 2025 con il 34,9%. Cosa significa questo per la Repubblica Ceca e l’UE?

Babis trionfa in Repubblica Ceca: fine alle consegne di armi?
Andrej Babis, il miliardario ceco e fondatore del partito ANO, ha vinto le elezioni parlamentari nella Repubblica ceca. Dopo lo spoglio di quasi il 99% dei voti, il suo partito ha ottenuto il 34,9%, diventando così la forza politica più forte del paese. Ciò segna un ritorno per Babis, che ha trascorso gli ultimi quattro anni all’opposizione e più recentemente ha subito la sconfitta nelle elezioni presidenziali del 2023. Essere d'accordo riferisce che Babis ha celebrato la sua vittoria elettorale con la promessa di tasse più basse e di energia più economica mentre l’inflazione ha raggiunto la doppia cifra nel 2023.
La sua alleanza diretta rivale, l'alleanza di centrodestra Spolu, guidata dal primo ministro Petr Fiala, ha subito un calo al 23%. Fiala si è congratulata con Babis dopo l'annuncio dei risultati e ha accettato il risultato elettorale. Il partito del sindaco ha ottenuto l'11,1%, mentre il Partito Pirata ha ottenuto poco meno dell'8,8%. Queste sconfitte sono il risultato del malcontento della popolazione dovuto agli alti tassi di inflazione, che ha manifestato resistenza in molti collegi elettorali. ORF ha riferito che l'alleanza di sinistra Stacilo! Con appena il 4,3%, è rimasto ben al di sotto della soglia necessaria del 5%.
Piani politici e sfide
Babis sta ora progettando un governo “monocromatico” dell’ANO che potrebbe contare sulla tolleranza degli automobilisti (7% dei voti) e del populista di destra Libertà e Democrazia Diretta (SPD). L'SPD ha già chiesto un referendum sull'uscita dall'UE e dalla NATO e il ritorno in patria di 383.000 profughi ucraini. Il politologo Lukas Jelinek ha espresso il timore che una tale coalizione possa mettere in pericolo l'atteggiamento filooccidentale della Repubblica Ceca.
Un punto controverso nella strategia della campagna è stato l'annuncio di Babis che avrebbe interrotto tutte le consegne di armi all'Ucraina. Dall’inizio della cosiddetta “iniziativa granate”, la Repubblica Ceca ha consegnato all’Ucraina circa 3,5 milioni di munizioni. Questa svolta degli eventi è stata criticata da molti, poiché in precedenza la Repubblica Ceca era vista come un fedele alleato dell’Ucraina. Babis ha però sottolineato di essere a favore dell'UE e della NATO e ha espressamente respinto le accuse di posizione filorussa.
Indagini e interessi
Sullo sfondo della situazione politica sono in corso indagini contro Babis, anche per riciclaggio di denaro e frode fiscale in relazione all'acquisto di un castello in Francia. Un tribunale ha inoltre annullato la sua assoluzione nel cosiddetto caso “Nido di Cicogna”, che riguarda il presunto abuso dei sussidi UE. Babis possiede oltre 250 società, creando un significativo conflitto di interessi e sollevando preoccupazioni più ampie sulle sue decisioni politiche.
Babis, nato a Bratislava nel 1954 e fondatore del gruppo agricolo e chimico Agrofert, dispone di un patrimonio privato di circa 3,9 miliardi di euro. Durante il suo primo mandato sono scoppiate massicce proteste, con una manifestazione del 2019 tra le più grandi nella storia ceca con 250.000 partecipanti. Domenica il presidente Petr Pavel avvierà le consultazioni sulla formazione di un governo, che probabilmente sarà importante in un nuovo quadro politico.