L'emozione è alle stelle: presto la casa per rifugiati nell'Eisental aprirà le sue porte!

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Waiblingen apre una casa di asilo a Eisental: la sistemazione di emergenza per 53 rifugiati inizierà nel giugno 2025, i primi residenti sono attesi a luglio.

Waiblingen eröffnet Asylheim im Eisental: Notunterkunft für 53 Flüchtlinge startet im Juni 2025, erste Bewohner im Juli erwartet.
Waiblingen apre una casa di asilo a Eisental: la sistemazione di emergenza per 53 rifugiati inizierà nel giugno 2025, i primi residenti sono attesi a luglio.

L'emozione è alle stelle: presto la casa per rifugiati nell'Eisental aprirà le sue porte!

La città di Waiblingen si prepara a gestire il suo nuovo impianto per container nella zona industriale di Eisental. Oggi si è svolto un “open day” durante il quale gli interessati hanno potuto visionare l'alloggio, che è quasi pronto per essere abitato. Come zvw.de Secondo quanto riferito, sul posto erano presenti sia il primo sindaco Peter Schäfer che il responsabile per l'integrazione Jürgen Lutz, nonché rappresentanti della Caritas che hanno informato i visitatori sull'utilizzo previsto dell'edificio.

L'alloggio di emergenza, che sarà progressivamente occupato a fine giugno 2025, potrà ospitare un massimo di 53 residenti. I primi profughi sono attesi per l'inizio di luglio 2025. Provengono per lo più da alloggi temporanei nel distretto e vivono già da tempo in Germania. Il nuovo alloggio sarà occupato solo da residenti maschi single. La città di Waiblingen accoglie attualmente circa 700 rifugiati e ha affittato la struttura da un proprietario immobiliare stuttgarter-nachrichten.de determina.

Preoccupazioni dei residenti

Tuttavia, anche la decisione di costruire l'alloggio nella zona industriale dell'Eisental ha sollevato voci critiche. I residenti esprimono preoccupazione per la possibile criminalità che potrebbe derivare dall'afflusso di rifugiati. Anche la scelta del luogo è criticata perché non c'è stata alcuna procedura di gara, il che solleva dubbi sulla trasparenza e sull'equità. Alcuni residenti vedono questa come una decisione sfortunata e temono impatti negativi sul quartiere.

Per consentire ai nuovi residenti di integrarsi bene, il responsabile dell'integrazione Jonas Manske della Caritas offrirà supporto in loco. Aiutanti volontari, come Barbara Schmitt, hanno già accettato di offrire lezioni di tedesco e di aiutare nelle procedure amministrative. L'alloggio stesso avrà camere singole, cucine e servizi igienici condivisi. Le aree comuni sono progettate per più residenti e hanno lo scopo di promuovere l'interazione sociale.

Resta da vedere come si svilupperà la situazione, soprattutto il dialogo tra nuovi residenti e residenti. La città di Waiblingen non ha alcuna influenza sul numero degli abitanti assegnati, il che complica ulteriormente le cose. In questo contesto, la prevista sistemazione dei rifugiati mostra la sfida di favorire l’integrazione delle persone nella nostra società e allo stesso tempo di tenere conto delle preoccupazioni dei cittadini.